Arredamento per un set di una video intervista
Un set dettagliato, curato, anche senza una scenografia creata apposta, può rappresentare uno strumento di comunicazione importante. Che si tratti della realizzazione di una video intervista o un video tutorial o di istruzioni ambientato, gli oggetti di scena aggiungono ricchezza all’ambiente del video e possono enfatizzare l’interpretazione del messaggio da parte dello spettatore.
A maggior ragione se si tratta di video con finalità promozionali. In questo caso gli oggetti inseriti possono fungere da richiamo per la vendita, anche e soprattutto perché indirettamente inquadrati. Questo è un espediente che si usava spesso nelle fiction televisive e che ora gli influencer hanno fatto proprio.
L’oggetto di scena giusto può fornire informazioni utili sul contesto o sul soggetto del video; pertanto, è fondamentale prestarvi attenzione a partire dalla pre-produzione. Ecco alcuni suggerimenti durante la pianificazione di video con finalità promozionali, come video di istruzioni finalizzati alla presentazione di prodotti o più semplicemente veri e proprio video corporate.
Arredamento del set
I soggetti, i personaggi, i protagonisti non devono mai stare in una casa vuota. Ameno che la scena sia volutamente “minimal”.
I soprammobili sugli scaffali, sulla scrivania, alle pareti riflettono la personalità dell’intervistato. Pertanto è essenziale permettere ai personaggi di esprimersi allo stesso modo. Forse il protagonista è anche un collezionista d’arte con una serie di sculture in un’altra area della location. Metterle in scena, anche solo come quinta può essere un ottimo espediente per sottolineare il carattere del protagonista.
Oppure, in un video di ricette, si preferisce un ambiente pulito e ordinato, per cui l’unico oggetto visibile in scena è proprio un accessorio sul quale viene incentrata la campagna promozionale.
In ogni caso, l’arredamento del set dovrebbe riflettere qualcosa riguardo alla personalità del personaggio o all’ambiente in cui si muove. A maggior ragione in ottica promozionale, o B2B, come indicato nel sito di uno studio che sovente filma e riprende video interviste di personaggi in ambito aziendale.
Se si sta realizzando una video intervista, si includano oggetti di scena di sfondo che diano informazioni sul contenuto dello speech del relatore, sul suo campo di attività. Ad esempio, per un archeologo, si potrebbero includere alcuni reperti significativi, o foto alle pareti, o oggetti di uso comune nell’attività.
Oppure, se un ingegnere, un casco (un colore che non sia giallo!) di lato sulla scrivania. L’ arredamento del set deve “sentire”, intravedere ma non rubare la scena.
Un altro impiego degli oggetti di scena, tematizzati con il contenuto, è quello di usarli come “ingombri” per movimenti laterali a scoprire tramite dei carelli. In pratica si ostruisce la vista della camera tramite un oggetto evocativo e, quindi, si trasla la camera lateralmente, rivelando il soggetto alla vista.
Oggetti di scena personali e oggetti di scena a portata di mano
Gli oggetti di scena personali e quelli a portata di mano sono entrambi gestiti dagli attori. La differenza sta nel fatto che gli oggetti di scena personali rimangono con gli attori e diventano parte del personaggio, contribuendo a definirne la personalità. Se un personaggio sta bevendo caffè in una scena ambientata in un bar, quella tazza di caffè è un oggetto di scena a portata di mano. Se quel personaggio viene visto ripetutamente bere caffè dalla stessa tazza, quella tazza diventa un segno distintivo per quel personaggio, quasi come parte del guardaroba. Gli oggetti di scena personali dovrebbero essere accuratamente selezionati per lo sviluppo del personaggio.
I “Practicals”
A volte, gli oggetti di scena possono avere una funzione oltre lo sviluppo della trama o del personaggio. Qualsiasi oggetto di scena elettronico che esegue effettivamente la sua funzione apparente viene chiamato “practical“. L’esempio più comune potrebbe essere la lampada da tavolo. Sebbene di solito non sia l’unica fonte di luce, quando una lampada viene accesa all’interno di una scena, illumina effettivamente parte dell’inquadratura. Basti pensare che spesso si usano lampadine “macherate” che, una volta messe in lnormali lampade da uso comune, diventano veri e propri strumenti di illuminazione, come quelle della serie Accent di Aputure.
L’uso ponderato di practicals può conferire un senso di realismo al set, fornendo contemporaneamente ai propri attori qualcosa di sostanziale con cui interagire.
Pianificazione anticipata
Esattamente come si farebbe per il cast e la troupe, una volta finalizzata la sceneggiatura, bisogna avere un elenco completo di ogni oggetto di scena necessario per la produzione, per capire quando e dove ciascun elemento verrà utilizzato. I software e le App per creare una sceneggiatura spesso includono strumenti per estrarre questi dati. Ma spesso basta una visita al sito Ikea per trarre spunti interessanti.
Una volta ottenuto l’elenco degli oggetti di scena, il passo successivo è acquisire o realizzare ciò che ancora non si possiede. Qui si ha la possibilità di essere creativi. Sono ottimi i negozi dell’usato e di oggetti di seconda mano per trovare articoli difficili da reperire, ma vissuti, che non abbiano l’aspetto del “nuovo”.
Mantenimento dell’organizzazione degli oggetti di scena
Dopo aver raccolto tutti gli oggetti di scena necessari per la produzione, è fondamentale conservarli in modo sicuro e organizzato. Sul set, va predisposta una zona apposita per l’immagazzinamento degli oggetti da inserire nelle le varie riprese; deve essere un luogo sicuro in cui conservarli alla fine di ogni giornata di shooting. E, sempre, va fatta una fotografia al set, magari anche in verticale, per mantenere, tra le varie giornate, la medesima posizione a tutti gli oggetti di scena. In questo modo si eviteranno i salti logici