Quali sono i costi per installare un impianto di recupero di calore da acque reflue?
Prima di parlare di quali siano i costi per installare un impianto di recupero di calore da acque reflue, occorre fare chiarezza su che cosa sia l’impianto di recupero di calore da acque reflue. Il recuperatore di calore per acque reflue è un dispositivo che, attraverso lo scambio di calore tra l’acqua di scarico ed acqua di alimentazione dei generatori termici o direttamente del miscelatore finale, recupera una notevole quantità di calore che altrimenti andrebbe dispersa in ambiente. Anche se tutto questo può sembrare una procedura complessa, in realtà è molto più semplice di quello che sembra. È, infatti, sufficiente utilizzare uno scambiatore di calore percorso in un ramo dall’acqua calda avviata alla rete di smaltimento delle acque reflue e dall’altro dall’acqua fredda prelevata dall’acquedotto.
Ci sono casi in cui il calore utilizzato per il riscaldamento dell’acqua per uso sanitario è superiore a quello dedicato al riscaldamento degli ambienti. Perciò, recuperare buona parte di questa energia, che viene dispersa attraverso gli scarichi delle acque reflue, rappresenta un notevole risparmio energetico, e quindi economico, sia per il singolo utente che, in larga scala, per l’intera comunità.
I vantaggi del recupero di calore da acque reflue
È ovvio che, il vantaggio più grande del recupero di calore da acque reflue è il risparmio. L’energia destinata al riscaldamento è necessaria per la produzione di acqua calda. Quest’ultima, però, viene convogliata nei canali di scarico senza ulteriore sfruttamento energetico e sparisce verso l’impianto di depurazione. Questo significa che, così facendo, si perde la possibilità di sfruttare una fonte, aumentando gli sprechi e riducendo il risparmio. Ma, grazie alla possibilità offerta dal recupero del calore residuo delle acque di scarico, ora è possibile colmare recuperare l’energia già impiegata, diminuendo il fabbisogno di energia primaria e di emissioni di CO2. In poche parole, si avrà una riduzione dell’inquinamento e un riutilizzo di qualcosa che già è stato prodotto. È come se acquistassi un articolo ricondizionato, che è in buone condizioni: senza nessuno che gli dà una seconda vita, il prodotto rimarrebbe in un angolo, costringendo alla produzione di altri articoli tali e quali. Qual è il risultato? Uno sperpero inutile di energia e di materiali. In questo caso, il calore perduto delle acque di scarico può offrire un grande contributo all’ottimizzazione energetica complessiva di un edificio.
A seconda del tipo di configurazione scelta, si può arrivare a recuperare fino al 40% di calore. Inoltre, un altro vantaggio da non sottovalutare è il costo contenuto, sia d’acquisto e che d’installazione. Non si può tirare una somma precisa e complessiva, perché il totale varia a seconda dell’impianto che si sceglie, della ditta chiamata per procedere ai lavori, della grandezza dell’edificio. Malgrado questo, però, passare ad un impianto di recupero di calore è un’opzione da valutare attentamente, perché tutto ciò che investirai per l’installazione, sarà riguadagnato nel corso degli anni.
Non dovrai neanche temere di avere degli intoppi per via delle fosse biologiche, dei pozzetti, o degli scarichi che si intasano, perché esistono persone qualificate addette proprio alla manutenzione di questo tipo di impianti. Come quelli che trovi a questo link, che riporta una serie di contatti per lo spurgo a Roma. È risaputo che, con il brutto tempo, se c’è qualcosa che non funziona perfettamente, i condotti possono giocare brutti scherzi, ma fortunatamente ci sono specialisti addetti al ripristino dei servizi, e attenti a disinfettare le aree interessate, evitando che nell’aria si diffondano cattivi odori o germi e batteri, nocivi per la salute. In un momento come questo, in cui i prezzi sono alle stelle, ed ogni famiglia è sempre più attenta al risparmio, gli sprechi non sono ammessi. È per questo, anche, che è necessario che tutti gli impianti fognari vengano controllati minuziosamente. Gli impianti idrici non possono fare acqua da tutte le parti, altrimenti si finirà con il causare ingenti danni ai comuni colpiti da questo problema, e con lo sprecare più della metà dell’acqua che non arriverà mai a destinazione. L’articolo pubblicato su ilsole24.com, riporta dati sconvolgenti, che dovrebbero far riflettere.