COME SONO NATE LE LENTI A CONTATTO
Introdotte sul mercato da ormai tanti anni, sono una valida alternativa per chi non vuole indossare gli occhiali da vista ma vuole avere lo stesso comfort visivo; rispetto agli occhiali, le lenti a contatto sono un’invenzione relativamente moderna. Cosi come le conosciamo oggi che coprono solo la cornea, esistono da poco più di 60 anni, ma il concetto di lente a contatto ha una lunga storia e in questo articolo abbiamo il piacere di raccontarvi come sono nate.
La prima ipotesi di “lente a contatto”.
Siamo agli inizi del 1500 quando l’indiscusso inventore di fama mondiale Leonardo Da Vinci, ipotizzò che immergere la testa in una ciotola di vetro piena d’acqua potesse correggere alcuni disturbi della vista. Creò una lente di vetro e collegò un grande imbuto su un lato per versarvi l’acqua, ma l’invenzione si rivelò impraticabile, e così rimase solo un’ipotesi.
Nel 1636, circa 150 anni dopo, fu il matematico René Descartes a suggerire un metodo alternativo al progetto di Da Vinci che si avvicinava molto al concetto delle lenti moderne, pubblicò “La diottrica” dimostrando come si potesse ridurre o addirittura annullare i problemi della vista applicando sull’occhio un tubo contenente dell’acqua con un’estremità concava in vetro, della stessa forma della cornea, in modo da sovrapporsi in essa. Purtroppo, la soluzione di Cartesio, non era più pratica di quella di Da Vinci; tuttavia, a Descartes va riconosciuto il merito di essere stato il primo a suggerire di posizionare il cristallino direttamente sulla cornea, piuttosto che sulla sclera (il bianco dell’occhio).
L’avvento di Herschel
Nel 1827 John Herschel riprese in mano la pubblicazione di Cartesio e suggerì l’uso di uno stampo fisico dell’occhio creando il primo stampo di lenti che si adattassero accuratamente ad ogni singolo portatore. Per evitare che la lente danneggiasse l’occhio, Herschel suggerì anche l’uso di un ‘cuscinetto’ in gel tra la cornea e la lente.
Nascita del nome “lenti a contatto” in vetro
60 anni dopo il primo stampo di lenti, nel 1887 il maestro vetraio tedesco August Muller, creò la prima copertura corneale e gli diede il nome che tutti noi ad oggi utiliziamo: lenti a contatto. Nel suo dottorato spiegò in maniera minuziosa come queste lenti lo avessero aiutato a correggere la propria miopia. L’anno dopo, 1888 il suo collega Adolf Fick, sulla base delle scoperte di Müller, costruì la prima lente a contatto in vetro soffiato. Nello stesso anno Eugène Kalt, iniziò a testarle su alcuni suoi pazienti con molte difficoltà; nonostante svolgevano la funzione per la quale furono realizzate; essendo in vetro, materiale pesante, spesso e rigido, le lenti risultarono scomode e fastidiose perché indossate su tutto l’occhio ovvero sulla sclera, così venivano indossate solo per qualche ora al giorno.
Le prime lenti a contatto in plastica
William Feinbloom, nel 1936, fu il primo a usare la plastica nelle lenti a contatto, creando una lente sclerale in plastica. Senza alcun rischio di rottura nell’occhio, queste nuove lenti leggere rivoluzionarono l’industria e resero le lenti in vetro quasi totalmente obsolete. Con la nascita del primo materiale plastico, il polimethilmethacrilato (PMMA), nel 1948, l’ottico di Los Angeles Kevin Tuohy creò una versione più piccola in polimetilmetacrilato, un materiale plastico più morbido che portò molti benefici: le lenti erano più piccole, comode e meno fastidiose. Gradualmente, anche il diametro e lo spessore diminuivano fino ad arrivare al design che conosciamo oggi. Tuttavia, le lenti a contatto in plastica rigida erano scomode e poco pratiche, perchè nonostante questi grandi progressi le lenti coprivano ancora tutta la parte anteriore dell’occhio e quindi indossabili solo per poche ore al giorno.
Nascita della lente a contatto corneale
Come le grandi scoperte nate per caso, anche la lente corneale fu finalmente creata appunto per caso! Nel 1948 Kevin Touhy, un ottico inglese, stava levigando una lente di plastica quando la parte sclerale della lente si stacca, rimanendo tra le mani solo la parte centrale della lente, la dimensione era sufficiente a coprire solo la cornea. Touhy decise di indossarla e con grande stupore, si accorse che la lente era ancora in grado di rimanere al suo posto mentre l’ottico si guardava intorno e sbatteva le palpebre.
Invenzione delle lenti a contatto morbide in Idrogel
All’inizio degli anni 60’, i chimici Cecoslovacchi Wichterle e Lim furono in grado di perfezionare il processo di fusione dell’idrogel. Realizzarono di fatto le prime lenti a contatto morbide in Idrogel permeabili all’ossigeno, molto più comode di quelle in plastica dura.
Produzione e distribuzione delle lenti a contatto morbide
Fu solo nel 1971 che l’azienda canadese Bausch & Lomb Inc. ha ottenuto l’approvazione della Food and Drug Administration statunitense per la produzione e la vendita delle lenti morbide in idrogel. Si dimostrarono incredibilmente popolari, contribuendo a dare il via all’era moderna delle lenti a contatto. Nel corso del tempo, la struttura in idrogel per le lenti a contatto è stata ampliata e migliorata. Il 1981 ha visto il rilascio di lenti morbide ad uso prolungato che potevano essere indossate anche durante la notte.
Lenti a contatto usa e getta
Nel 1985 in Danimarca vennero prodotte le prime lenti a contatto morbide usa e getta. Queste lenti morbide hanno superato i problemi di igiene permettendo a chi le indossa di gettarle via dopo l’uso. Dieci anni dopo nascono le lenti a contatto giornaliere che per la maggioranza dei portatori risultano molto comode e spesso impercettibili permettendo alle persone di condurre una vita normale con una visione eccellente come se indossassero occhiali da vista.
Ad oggi esistono molti tipi di lenti per ogni esigenza, lenti a contatto mensili, quindicinali e giornaliere che aiutano le persone a correggere ogni tipo di difetto. Abbiamo percorso tutta la storia di questo fantastico prodotto ma ancora oggi i ricercatori continuano a sviluppare apportando migliorie cosi che la storia delle lenti a contatto abbia risvolti sempre più positivi per la vita di chi le indossa.