Il codice LEI: sicurezza e trasparenza nei mercati finanziari
Il progresso tecnologico degli ultimi anni ha profondamente cambiato la nostra società e il nostro approccio al mondo della finanza, che ha sperimentato in pochi anni il diffondersi di strumenti finanziari sempre più complessi. Si è presto palesata quindi l’esigenza di ristrutturare il mercato finanziario, elaborando regole certe di trasparenza delle negoziazioni e un’informazione puntuale a tutela degli investitori. In quest’ottica, nel 2014 l’Unione Europea ha emanato la direttiva 65 in materia di mercati degli strumenti finanziari, volta a creare un nuovo standard per disciplinare al meglio l’attività di negoziazione sui mercati e a proteggere gli investitori. I punti salienti di questa direttiva, che ha trovato applicazione a partire dal gennaio 2018, si possono così riassumere:
- garantire che i prodotti finanziari siano negoziati in sedi regolamentate;
- garantire trasparenza nella negoziazione degli strumenti finanziari;
- limitare la speculazione sulle merci;
- adeguare le norme alle nuove tecnologie;
- rafforzare la protezione degli investitori;
- garantire maggiore stabilità al sistema finanziario.
Cos’è il codice LEI
In questa direttiva, denominata anche MIFID2, si inserisce un caposaldo fondamentale per la sicurezza dei mercati, ovvero il codice LEI (Legal Entity Identifier). Si tratta di un codice alfanumerico di 20 caratteri valido su base internazionale e basato su informazioni chiave che consentono di individuare in maniera chiara, univoca e rapida il soggetto giuridico che prende parte a transazioni finanziarie in tutto il mondo. È importante sottolineare che solo le persone giuridiche possono fare richiesta del codice LEI; esso è inoltre necessario soltanto se le attività della persona giuridica prevedono transazioni di strumenti finanziari. Il codice LEI è definito da precisi standard di alta qualità che consentono di risalire a due tipi di dati:
- Livello 1, dati relativi all’identificazione del soggetto giuridico (codice fiscale, denominazione, sede legale, nazione);
- Livello 2, dati relativi ai rapporti con eventuali società controllate o controllanti.
E’ evidente quindi l’intento dichiarato di migliorare la trasparenza nei sistemi finanziari, consentendo così a persone e aziende di prendere le decisioni giuste quando si tratta di scegliere con chi entrare in affari.
Come si ottiene
Ottenere il codice LEI è semplice, pratico e veloce:
- Per prima cosa è necessario compilare il modulo di domanda per richiedere il codice LEI alla pagina web: https://italialei.it/richiedi-codice-lei/;
- scegliere quindi un periodo di rinnovo di uno, tre o cinque anni;
- confermare e procedere al pagamento tramite carta di credito dei principali circuiti mondiali oppure PayPal.
I dati immessi verranno quindi elaborati e nel giro di uno o due giorni lavorativi dal momento del pagamento verrà inviato il codice LEI all’indirizzo e-mail fornito. La maggior parte dei codici LEI viene rilasciata entro 24 ore dal pagamento.Una volta ricevuto il codice LEI, è possibile verificare la sua validità tramite la funzione di ricerca di Italia LEI (in alto sul sito) oppure tramite il sito web GLEIF.
Garanzie di affidabilità
Alla base dell’emissione dei codici LEI vi è la Fondazione GLEIF (Global Legal Entity Identifier Foundation), un’organizzazione sovranazionale senza fini di lucro con sede a Basilea (Svizzera) che ha il compito di favorire l’attuazione e lo sviluppo dei codici LEI, facendo in modo che le persone giuridiche siano agevolate nelle loro operazioni finanziarie tramite l’utilizzo di un unico database aggiornato e aperto alla consultazione da parte di tutte le imprese. I dati immessi vengono inoltre verificati presso il Registro delle Imprese quale garanzia che essi siano confacenti agli standard richiesti dal codice LEI.