Come costruire case antisismiche?
Come si costruiscono casi antisismiche? Quali materiali scegliere?
Queste domande cercano spesso risposta nelle menti dei professionisti italiani e mondiali che conducono studi sempre più approfonditi per garantire maggiore resistenza alle abitazioni e prevenire i terremoti che da anni attraversano la nostra penisola.
I terremoti in Italia
Il primo terremoto italiano risale al 436 a.c. quando l’italia centrale fu vittima di un lungo periodo sismico che provocò danni e crolli ingenti. Da allora di questi eventi sismici ne sono susseguiti molti, caratterizzati da intensità, danni ed epicentri differenti.
La motivazione principale va ricercata nella morfologia dell’Italia e, nello specifico, nella presenza di faglie interne ai sistemi montuosi degli Appenini e delle Alpi, originate da due eventi tettonici di epoche diverse (una di 100 milioni di anni fa ed una di 20 milioni).
I territori più interessati da eventi sismici sono proprio quelli concernenti le Alpi (sia nord-orientali che occidentali), gli Appennini (settentrionale, centrale e meridionale), l’arco calabro e la Sicilia.
L’edilizia sismica in Italia
Il settore edile nel corso degli anni ha cercato di migliorare le prestazioni e la resistenza delle costruzioni per permettergli di affrontare le problematiche tipiche del nostro territorio e di resistere ad eventi sismici di entità differenti.
La nascita dell’edilizia sismica nelle normative italiane risale alle norme Tecniche per le Costruzioni del 2008, poi aggiornate nel 2019.
Secondo questo testo, prima di costruire un edificio è necessario calcolare il suo valore di accelerazione di picco, un numero correlato alla posizione in cui questo si trova, direttamente correlato alla classificazione sismica che dal 2002 suddivide il territorio italiano in 4 differenti classi di pericolosità.
Le caratteristiche dell’edificio antisismico
Un edificio antisismico è progettato fin da subito per resistere ad eventi sismici e garantire ai suoi abitanti agibilità e sicurezza.
Dal punto di vista strutturale questo è in grado di rallentare il crollo dell’edificio grazie a caratteristiche di rigidità, resistenza e duttilità, garantite da tecniche, pratiche e materiali specifici come la muratura armata.
Tra le tecniche maggiormente utilizzate c’è quella dei nuclei di irrigidimento, elementi tridimensionali che vengono collegati alla struttura per assorbire le azioni orizzontali causate dall’evento sismico.
Dal punto di vista pratico è consigliabile donare all’edificio una forma regolare e progettare ogni componente in modo da evitare il collasso della struttura e garantire la sicurezza delle persone che si trovano al suo interno.
Tra i materiali più utilizzati nell’edilizia sismica ci sono il calcestruzzo armato e la muratura armata.
Il calcestruzzo armato è una soluzione composta da acqua, sabbia, cemento ed elementi lapidei come la ghiaia, rinforzata da un’armatura metallica. Questa soluzione ha una buona resistenza ed una buona capacità di assorbire azioni orizzontali sismiche ma è necessario porre particolare attenzione ad ogni parte strutturale poiché calcestruzzo ed acciaio lavorano perfettamente insieme ma subiscono un forte deterioramento se uno dei due materiali non si adatta completamente all’altro.
La muratura armata è una soluzione che utilizza blocchi in laterizio semipieni di forma geometrica e delle barre di acciaio, inserite all’interno delle fessure presenti e bloccate con un cilindro ricoperto di cemento o malta.
Il risultato è una struttura resistente, leggera e flessibile che presenta costi di realizzazione ridotti rispetto al calcestruzzo poiché può essere effettuata con gli strumenti tipici dei piccoli cantieri da operai non specializzati ed è regolamentata da norme meno rigide rispetto alla precedente soluzione.
Un’altra soluzione, già largamente utilizzata in Giappone, è quella degli edifici in legno, un materiale altamente elastico e resistente che presenta, però, notevoli svantaggi.
Le strutture in legno infatti si deteriorano con il tempo, sono pericolose in caso di incendi e richiedono costi di realizzazione molto elevati.
Costruire case antisismiche
In Italia molti edifici sono stati costruiti prima della normativa prima citata, possono quindi presentare caratteristiche non adeguate per resistere a terremoti.
Oggi, se non si vuole costruire, si può ricorrere ad interventi di riqualificazione o ristrutturazione che consentono di recuperare molti dei costi previsti.