Eco packaging sostenibile: cos’è e come funziona
Il packaging fa parte della quotidianità di ogni persona. Al supermercato, al bar o in qualsiasi altro negozio in generale, quando si acquista un prodotto si acquista, il più delle volte, anche il suo involucro.
Ma quanti sono gli imballaggi di cartone, plastica o altri materiali non riciclabili che si vedono ogni giorno nell’immondizia? In realtà tanti – ancora troppi – ma è impossibile non riconoscere l’incredibile impegno di determinate aziende leader del settore che propongono soluzioni con un impatto ambientale sempre più basso.
Questo articolo vuole essere un modo di sensibilizzare aziende e clienti al tema dell’eco-sostenibilità, partendo appunto dal packaging sostenibile. Verranno analizzati infatti i materiali a basso impatto ambientale e i vari vantaggi che comporta l’utilizzo di un eco packaging sostenibile.
Inoltre, verrà aperta una piccola finestra sul futuro verso il packaging commestibile.
I materiali del packaging sostenibile
Le aziende – come anche i piccoli negozi – interessate a dare il loro contributo verso l’ambiente oggi possono rivolgersi alle grandi aziende leader del settore che già utilizzano determinate soluzioni a basso impatto ambientale.
Per informazioni personalizzate a riguardo, è possibile visitare https://www.volmarpackaging.it/, il sito ufficiale di Volmar, azienda italiana leader del settore packaging dal 2003.
Per essere definito eco-sostenibile, ad ogni modo, un imballaggio deve rispettare determinate caratteristiche e linee guida che siano eco-friendly come ad esempio essere biodegradabile o riciclabile.
Di seguito alcuni dei materiali del packaging sostenibile più utilizzati:
- Il PLA: derivato del mais, naturale e biodegradabile, il PLA protegge gli alimenti dal calore fino a 40°.
- Il polietilene tereftalato (PET): plastica trasparente ottima per la mostra degli alimenti e riciclabile al 100%.
- Il polipropilene: anche questa è una soluzione che riguarda un tipo di plastica riciclabile e utilizzabile sia nel tradizionale forno che in quello a microonde.
- La polpa di cellulosa: ricavata dalla lavorazione del bamboo e dalla canna da zucchero, è ottima anche per trasportare i liquidi.
- Le foglie di palma: chiaramente naturali e biodegradabili, sono idonee anche per essere utilizzate per brevi periodi nel forno tradizionale o a microonde.
I vantaggi del packaging sostenibile
D’accordo, ma quali sono i vantaggi di un packaging eco-sostenibile? Molti più di quelli che si possa pensare in realtà. A seguire, un elenco dei vantaggi principali del packaging sostenibile.
- Riduzione dell’impatto ambientale
- Taglio delle emissioni di CO2
- Diminuzione dei costi di smaltimento
- Recupero dei materiali dopo l’utilizzo
- Rafforzamento della brand identity
- Valorizzazione dell’immagine aziendale e dell’etica del marchio
- Massimizzazione della protezione degli alimenti
Grazie alla forte presenza anche dell’industria tecnologica nel settore packaging, si punta a raggiungere, nel minor tempo possibile, livelli di ecosostenibilità ancora più alti. Un esempio manifesto è quello del packaging commestibile previsto tra qualche anno.
Packaging commestibile: gli imballaggi del futuro
WikiCells è la membrana totalmente commestibile a cui sta lavorando ormai da parecchi anni David Edwards, dottore e professore dell’Università di Harvard. Tale membrana, spiega la rivista scientifica Focus, sarebbe costituita da “cellule di cibo e da un polimero biodegradabile tenuti insieme da forze elettrostatiche”.
È chiaro che, anche se a primo impatto mangiare la pellicola che avvolge gli alimenti potrebbe non risultare allettante, il packaging commestibile rappresenta ancora prima di essere messo in commercio una delle nuove frontiere dell‘industria alimentare.
Un imballaggio alimentare che riesca ad aumentare la conservazione di un alimento per poi dissolversi nel nulla è un potenziale vantaggio piuttosto intrigante!
D’altro canto però, un’innovazione di questo tipo, prima di essere approvata al cento per cento, dovrà passare vari test degli enti regolatori della sicurezza dell’alimentazione. Senza contare inoltre la sorta di barriera psicologica che le persone dovranno superare al momento di “mangiare la scatola” dei loro alimenti.