Posizione Ergonomica e Design: progetti di benessere e bell’essere
L’ergonomia (dalla parola greca ergon che significa lavoro e nomoi che significa leggi naturali), è la scienza di perfezionare il design dei prodotti per ottimizzarli all’uso per l’uomo. Vengono prese in considerazione le caratteristiche umane, quali altezza, peso e proporzioni del corpo, nonché informazioni sull’udito umano, sulla vista, sulle preferenze di temperatura e così via. L’ergonomia è talvolta conosciuta come ingegneria dei fattori umani.
Computer e prodotti correlati, come scrivanie e sedie, sono spesso al centro del design ergonomico. Un gran numero di persone usa questi prodotti per lunghi periodi di tempo, come accade durante la tipica giornata di lavoro. Se essi sono progettati in modo inadeguato o regolati in modo improprio per l’uso umano, la persona che li utilizza potrebbe subire inutili affaticamenti, stress e persino lesioni.
Quali sono i principali fattori di rischio che minano il mantenimento della posizione ergonomica al lavoro?
Conoscere la posizione ergonomica o naturale è una garanzia per ognuno di minimizzare i fattori di rischio correlati all’attività lavorativa e alla quotidianità, i quali se ripetuti abitualmente possono rendere più difficile il mantenimento di questo equilibrio ergonomico e aumentare la probabilità che alcuni individui possano sviluppare una lesione o dei dolori persistenti localizzati o generalizzati.
I principali fattori di rischio ergonomici sul posto di lavoro da considerare sono:
- Sforzi ripetuti;
- Posture scomode sostenute per lunghi periodi;
- Ripetizione di compiti faticosi.
Quindi, ecco i cinque principi essenziali intorno a cui ruota la posizione ergonomica da mantenere per aiutarti a identificare i fattori di rischio neuromuscolari e mantenere il tuo record di sicurezza stellare.
Cinque principi essenziali per mantenere la posizione ergonomica
- Mantenere una postura neutra
Le posture neutre sono quelle in cui il corpo è equilibrato mentre è seduto o in piedi, esercitando uno stress minimo sul corpo e mantenendo allineate fra di loro le articolazioni. Esse minimizzano lo stress applicato a muscoli, tendini, nervi e ossa e consentono il massimo controllo e la produzione di forza.
L’opposto di una postura neutra è una “postura scomoda“. Le posture scomode si allontanano dalla postura neutra verso gli estremi nel raggio di movimento. Questo mette più stress sul sistema muscoloscheletrico del lavoratore ed è un fattore di rischio che contribuisce ai disturbi muscoloscheletrici e dovrebbe essere evitato.
Nella fattispecie la postura neutra coinvolge polso, gomito, spalla e schiena. In particolare il polso dovrebbe essere allineato con il braccio e la mano, formando un angolo piatto, mentre gomito e spalla dovrebbero stare fra di loro ad angolo retto, così da mantenere in linea retta anche la schiena. Ogni iperestensione, quindi angoli ottusi, o ipoestensione, angoli acuti, recano un carico massimo sul sistema dei fasci mioelettrici che possono causare infiammazioni e dolori.
- Lavorare nella zona di potenza / comfort
La zona di potenza per il sollevamento è vicina al corpo, tra l’altezza della coscia e la metà del torace. Questa zona, che deve essere immaginata come un quadrato, è dove le braccia e la schiena possono sollevare di più, partendo dal basso, con il minimo sforzo. Essa può anche essere chiamata “zona di stretta di mano”, poiché nel quadrato il braccio forma un angolo retto con la schiena, o “zona di comfort”. Il principio su cui si basa questo secondo assioma è che se riesci a “stringere la mano al tuo lavoro”, stai minimizzando l’eccessiva portata e mantenendo una postura neutra.
Lavorare dalla zona di potenza / comfort / stretta di mano garantisce di lavorare da altezze e portate adeguate, il che riduce i fattori di rischio di neuromuscolari e consente un lavoro più efficiente e indolore.
- Consentire il movimento e l’allungamento
Il sistema muscolo-scheletrico è spesso definito come il sistema di movimento del corpo umano ed è progettato per muoversi. Lavorare per lunghi periodi di tempo in una posizione statica, come ad esempio seduti alla scrivania, provocherà affaticamento al corpo. Questo è ciò che è noto come carico statico. I primi secondi o minuti non sembrano comportare affaticamento o dolore, ma l’effetto cumulativo di mantenere queste posizioni, apparentemente prive di stress, nel tempo causerà disagio.
Qual è la prima cosa che farai naturalmente una volta terminata questa attività? Ti allungherai. Distenderai le spalle e la schiena. Lo stretching infatti riduce l’affaticamento, migliora l’equilibrio, la postura e la coordinazione muscolare. Tutti siamo atleti nella vita, quindi è necessario preparare il proprio corpo al lavoro riscaldandosi per migliorare le prestazioni e ridurre il rischio di lesioni.
È anche utile fare pause periodiche durante la giornata lavorativa per far muovere il sangue e ripristinare la tua energia.
- Ridurre la forza eccessiva
Una forza eccessiva è uno dei principali fattori di rischio ergonomici. Molte attività lavorative richiedono carichi di forza elevati sul corpo umano. Lo sforzo muscolare aumenta in risposta a requisiti di forza elevata che aumentano l’affaticamento e i fattori di rischio.
Esistono numerose condizioni che influiscono sulla forza, ma l’idea è quella di riconoscere quando un lavoro o un’attività richiede uno sforzo eccessivo e quindi trovare modi per ridurla. L’uso di assistenti meccanici, sistemi di contrappesi, tavoli e postazioni di lavoro regolabili in altezza, sedie ergonomiche, attrezzature motorizzate e altri strumenti appropriati ad ogni diversa tipologia di lavoro ridurrà lo sforzo di carico e quello muscolare.
- Ridurre i movimenti eccessivi
Il movimento ripetitivo è un altro dei principali fattori di rischio ergonomici. Molte attività e cicli di lavoro sono di natura ripetitiva e sono spesso controllati da obiettivi e processi di lavoro orari o giornalieri. L’elevata ripetizione di compiti, se combinata con altri fattori di rischio come forza elevata e / o posture scomode, può contribuire all’insorgenza di problematiche neuromuscolari. Un lavoro è considerato altamente ripetitivo se il tempo di ciclo è di 30 secondi o meno. Movimenti eccessivi o superflui dovrebbero essere ridotti, se possibile. In situazioni in cui ciò non è possibile però, è importante eliminare requisiti di forza eccessivi e posture scomode.