Come scegliere la miglior offerta per la cessione del quinto
Una particolare forma di finanziamento che prevede la restituzione del credito richiesto tramite rate da trattenere sulla busta paga è la cessione del quinto. Nell’ipotesi in cui si abbiano i requisiti necessari per farne richiesta, conviene davvero? Quali sono le differenze tra gli enti creditori e la rateizzazione proposta? È preferibile un prestito personale o la cessione del quinto? In questa breve guida, vi proponiamo un metodo per scegliere e confrontare le offerte di cessione del quinto e valutare la convenienza delle varie forme di finanziamento.
Cos’è la cessione del quinto
Si tratta di una forma di finanziamento che – diversamente dai prestiti tradizionali – contempla la possibilità di restituire o saldare il debito tramite il pagamento delle rate deducibili dalla busta paga mensile – pensione o stipendio – nella misura non superiore a un quinto (1/5) della retribuzione. Per legge – soprattutto se il richiedente è un pensionato – è prevista la sottoscrizione di una polizza vita, mentre per i dipendenti è necessario sottoscrivere in aggiunta anche una polizza che assicuri contro il rischio di perdita del lavoro. Per queste ragioni e per i costi aggiuntivi assicurativi, si ritiene che la cessione del quinto sia meno conveniente rispetto a un prestito personale. Tuttavia, le garanzie insite nella cessione del quinto sono migliori e più rassicuranti sia per il creditore che per il debitore.
A cosa prestare attenzione nella scelta dell’offerta per la cessione del quinto
Le banche e le finanziarie propongono diversi modelli di rateazione che rendono le offerte diverse tra loro. Cosa comporta la differenza? Una cosa a cui prestare attenzione, per esempio, è il TAEG. Le offerte in cui il TAEG viene “relegato” a minuscola clausola sono poco trasparenti. Il TAEG influisce sulla composizione della rata in modo consistente, pertanto per conoscere in modo trasparente il costo reale del finanziamento finale occorre richiedere il modulo europeo IEBCC – noto in Italia come modulo SECCI – in cui viene riportato chiaramente il TAEG comprensivo del tasso di interesse e delle spese. Ciò vale per qualsiasi tipo di finanziamento, ma nel caso particolare della cessione del quinto bisogna verificare una serie di costi aggiuntivi, quali i costi di mediazione, le spese assicurative obbligatorie e le spese bancarie.
Un altro elemento per valutare la convenienza di un’offerta di finanziamento è bene consultare il sito della Banca d’Italia che ogni trimestre pubblica i tassi di interesse medi per le operazioni di finanziamento. Il monitoraggio serve per definire il tasso usuraio ed è utile per orientarsi sulla reale convenienza del prestito rispetto al tasso applicato.
Tra le “buone pratiche” per aumentare la consapevolezza di quanto si va a sottoscrivere è leggere con attenzione il contratto senza trascurare le clausole. La legge concede all’assicurato di richiedere senza spese una copia del contratto prima di firmare per poter avere il tempo di leggerlo con attenzione. Qualora – anche dopo la firma – ci sia un ripensamento, il contraente può recedere entro 14 giorni dalla firma del contratto.
Infine, è bene sapere che il finanziamento può essere estinto prima della scadenza del piano di ammortamento, ma solo se il residuo è pari o inferiore a 10 mila euro. Nel caso in cui il residuo è superiore ai 10.000 €, si può richiedere l’estinzione previo pagamento dell’1% del capitale residuo da restituire e dello 0,5% per l’ultimo anno del prestito. Si può ottenere il rimborso delle spese versate relativamente al periodo successivo l’estinzione e in soluzione unica. Infatti, se non vengono rimborsate da parte della banca o ente erogatore del prestito, le spese assicurative sulla polizza vita sottoscritta obbligatoriamente è possibile fare ricorso e sollecitarne la restituzione. Se la risposta da parte dell’istituto di credito entro 60 giorni non è soddisfacente, si può fare ricorso.