Perché la cessione del quinto può essere richiesta solo da dipendenti e pensionati?
La cessione del quinto è una delle forma di finanziamento che le banche e le finanziarie accettano di erogare con maggiore facilità.
Il motivo è molto semplice.
Le rate mensili con cui un prestito con cessione del quinto viene rimborsato, sono direttamente versate dal datore di lavoro, nel caso di lavoratori dipendenti, o dall’Ente pensionistico in caso di pensione.
Da questo particolare meccanismo di rimborso deriva l’assoluta certezza dell’ente che ha erogata il prestito, di riuscire ad ottenere il rimborso del capitale prestato, con un rischio di insolvibilità molto basso.
Come funziona il prestito con cessione dello stipendio o pensione
Si parla di cessione del quinto perché ciascuna rata di rimborso non potrà essere superiore ad un quinto (oppure al 20%) della pensione o dello stipendio.
Per intenderci, se il tuo stipendio o pensione sono pari a 1000 euro, la rata di rimborso non potrà essere superiore a 200€.
Cessione del quinto: l’importanza della fonte di reddito fissa
La cessione del quinto nasce nel 1950 come forma di prestito per lavoratori dipendenti, esclusivamente pubblici.
Tuttavia, dal 2005 i soggetti a cui è possibile concedere un prestito di questo genere sono aumentati.
Infatti oggi la cessione del quinto può essere richiesta da pensionati, lavoratori dipendenti a tempo indeterminato pubblici o privati ed, in alcuni casi, anche da lavoratori dipendenti a tempo determinato.
In quest’ultimo caso è necessario che il piano di rimborso del prestito sia temporalmente inferiore alla durata del contratto di lavoro.
Cosa è possibile dedurre da quanto spiegato fino a qui?
Che pensione e stipendio rappresentano delle fonti di reddito certe che rassicurano al massimo banche e finanziarie.
L’addebito diretto in busta paga, o sul cedolino della pensione, azzera il rischio che il soggetto finanziato non provveda a versare le rate di rimborso.
Ecco spiegato il motivo per cui la cessione del quinto può essere richiesta solo da dipendenti e pensionati.
I limiti della cessione del quinto
Fin qui potrebbe sembrare che il meccanismo che regola la cessione del quinto sia tutto rosa e fiori.
In realtà esistono dei limiti che potrebbero impedirti di ottenere questa forma di prestito personale.
Scopriamoli assieme nei prossimi paragrafi.
Datore di lavoro che omette di versare la rata di rimborso
Può accadere, in rarissimi casi, che il datore di lavoro non versi la rata mensile per rimborsare la tua cessione del quinto.
In realtà il datore di lavoro, per legge, è obbligato ad accettare la cessione del quinto dei sui dipendenti e non può, in alcun modo rifiutarsi (tranne nel caso in cui la rata sia uguale o superiore al 50% dello stipendio).
Ad ogni modo, per dimostrare alla banca o finanziaria che il mancato versamento non è addebitabile ad una tua responsabilità, è necessario che risulti eseguita l’effettiva trattenuta in busta paga.
Solo in questo modo l’ente creditizio capirà che l’omesso rimborso non è dipeso in alcun modo da te.
Pensione percepita troppo bassa o età superiore ai 90 anni
La cessione del quinto non può essere erogata ai pensionati la cui età saprà superiore a 90, nel momento in cui finiranno di rimborsare le rate del prestito.
Inoltre, per legge, la rata mensile di rimborso non può intaccare la pensione minima, che nel 2018 è pari a 507,41€.
Ciò significa che con una pensione di circa 600€, la rata di rimborso non potrà essere superiore a 92,59€.
Preservare la pensione minima serve a salvaguardare il pensionato stesso, impedendogli di impegnare una somma di denaro che non gli permetta di vivere una vita dignitosa.
Assicurazione sul prestito e rischio licenziamento o morte
La certezza di ottenere il rimborso del prestito data dalla fonte di reddito certa, può venire meno in due casi:
- per licenziamento e perdita del lavoro
- per morte del soggetto che ha ottenuto il prestito.
Proprio per questi motivi, l’ente creditizio ti chiederà ti sottoscrivere una polizza assicurativa che possa tutelarlo in casi del genere.
Il costo della polizza verrà integrato all’interno dell’importo della rata mensile.
Stipulare un’assicurazione a sostegno della cessione del quinto è obbligatorio per legge ma risulta essere molto utile se hai eredi.
Se, ad esempio, dovessi venire a mancare prima di rimborsare il prestito, l’assicurazione si occuperebbe di tutto, lasciando liberi i tuoi eredi da ogni incombenza o responsabilità.
Conclusioni
La cessione del quinto è una delle forme di finanziamento preferite dalle banche, perché permette loro di dormire sogni tranquilli, grazie alla presenza di una fonte di reddito certa detenuta dal soggetto a cui hanno concesso il prestito.
Il pensionato o lavoratore dipendente che ottiene una cessione del quinto, infatti, rimborserà ciascuna rata con un addebito automatico sullo stipendio o sulla pensione.
Ogni rata non potrà superare l’equivalente di un quinto della pensione o dello stipendio.
Da questo particolare meccanismo deriva, appunto, il nome “cessione del quinto”.