Vendere oro usato: ecco come funzionano i compra oro
I compro oro presenti in ogni città d’Italia sono una realtà consolidata, e le persone che vi si rivolgono per vendere i propri gioielli in oro, argento o metalli preziosi, sempre più numerose. Nonostante delle procedure semplificate però, difficilmente è possibile entrare in una di queste attività ed uscire dopo qualche minuto con il portafoglio “pieno”. In questo articolo dunque, vedremo come vendere oro usato, e come funzionano i compro oro.
Compro oro: cosa sono?
Ancora ad oggi l’oro viene definito un bene rifugio. Questo perché nonostante le quotazioni siano passibili di oscillazioni costanti, questo metallo prezioso non si svaluta mai in maniera eccessiva. Questo è il motivo per cui molte persone ricorrono proprio ai compro oro per vendere i propri gioielli. Che si tratti di un regalo ricevuto al battesimo piuttosto che alla comunione non importa, perché sarà sempre possibile recuperare del denaro.
Nonostante però possa trattarsi di un metodo veloce per guadagnare qualcosa, ciò non significa non si debbano adottare alcuni accorgimenti pratici, che serviranno per muoversi in sicurezza. Ad ogni modo è sempre opportuno tenere presente che il prezzo esposto fuori dai compro oro, riguarda l’oro puro 999. La maggior parte dei gioielli però, è di oro 750, che chiaramente ha un valore inferiore, perché trattasi di una lega formata da oro e altri metalli.
Cliente compro oro: come identificarlo
In prima battuta è opportuno sottolineare che non è possibile vendere oro usato in maniera “anonima”, ovvero senza identificarsi all’attività di compro oro. Come ci spiega la responsabile di Orofollia, compro oro di Catania, il motivo è piuttosto ovvio: in questo modo si evitano atti illeciti. Una persona infatti, in assenza di questa procedura, potrebbe cercare di vendere oro proveniente da un furto.
Il cliente del compro oro dunque, dovrà avere con sé un documento d’identità, chiaramente non scaduto, e il codice fiscale. Tali documenti serviranno anche per attestare la maggiore età del cliente, e i dati verranno inseriti in un apposito registro. In aggiunta, verranno riportati anche i dati riguardanti i beni venduti.
I beni venduti all’attività di compro oro, a prescindere dalla loro natura, rimarranno fermi in negozio per un periodo di almeno 10 giorni, per due motivazioni precise. La prima per consentire al cliente di cambiare idea, ed eventualmente riacquistare i propri bene. La seconda motivazione è per permettere alle autorità eventuali accertamenti.
La valutazione dei compro oro
Qualsiasi bene prezioso consegnato ad un compro oro, verrà preventivamente pesato per poter ottenere una valutazione, sulla base di quella che è la quotazione corrente di mercato. Quotazione che tra l’altro ricordiamo può variare di giorno in giorno. Questo è quello che avviene per quanto riguarda i materiali preziosi.
Per quanto concerne invece diamanti e pietre preziose, il discorso cambia, perché in questo frangente entrano in gioco ulteriori elementi di valutazione. Il compro oro dovrà dunque considerare anche la qualità delle pietre, la purezza e il taglio. In merito alla valutazione dobbiamo fare anche due precisazioni.
La prima è in merito al peso dei metalli preziosi. Se in possesso di un bilancino di precisione, è opportuno pesarli preventivamente, o richiedere più quotazioni, così da “certificare” la bontà dell’operato del compro oro. La seconda considerazione invece, riguarda la gratuità delle quotazioni in generale. Nel caso venisse applicata una tariffa, si tratterebbe di una truffa.
Per quanto concerne il pagamento dei beni venduti, questo potrà essere in contanti solamente per importi inferiori ai 999 euro, come previsto dalle normative italiane vigenti. Nel caso l’importo da corrispondere al cliente fosse superiore, tale pagamento potrebbe avvenire solamente con bonifico o assegno circolare, ovvero con un metodo tracciabile. Ad ogni modo, trattandosi di vendita tra privati, la transazione è esente IVA.